Cosa c’è dentro la Cannabis? Che cosa fa?

I principali cannabinoidi e i loro effetti
Tutti parlano di CBD, THC, benefici, droga, cure, miracoli e malefici. Insomma, è ora di fare chiarezza sui componenti di questa pianta per evitare di ricadere nel vortice dell’Inquisizione, prendendo posizioni “pro o contro” a seconda del vento. “Al rogo la marijuana!” questa volta però potrebbe davvero portare del bene, visto che una buona parte delle sue proprietà benefiche si ottengono proprio sottoponendola al calore (decarbossilazione). Ma vediamo in poche righe cosa contiene questa pianta.
La Cannabis produce una serie di componenti detti Cannabinoidi, fondamentalmente responsabili degli effetti che ha sul nostro corpo. Non si sa con esattezza quanti essi siano; certi studiosi affermano che ve ne siano a decine, altri addirittura più di 100. Fatto sta che sono tanti.
La pianta non produce direttamente i cannabinoidi, ma quello che sintetizza invece sono degli acidi cannabinoidi che vengono “attivati” di solito attraverso il calore. I principali acidi sono 8 con questi (lunghissimi e non a caso abbreviati) nomi:
Molti pensano che tutti questi componenti abbiano effetti intossicanti, ma in realtà ciascuno di essi ha proprietà diverse. Quelli che sono presenti in maggior parte sono il THCA e il CBDA.
Quando infatti questi acidi vengono esposti al calore (decarbossilazione), perdono appunto la parte acida, divenendo neutri. Da qui si passa ai più conosciuti CBD e THC, per esempio.
THC -> unico cannabinoide di cui si sa per certo che può avere effetti intossicanti da solo. La presenza degli altri cannabinoidi, privi di effetti intossicanti, intuisce sul suo effetto. Pare tuttavia che sia fondamentale per attivare l’effetto delle altre componenti. Combinato con il CBN infatti ha proprietà sedative, anti-convulsive, anti-infiammatorie e antibiotiche.
CBD -> la lista di benefici che apporta si allunga sempre di più (alcune ulteriori info qui); può aiutare in caso di: epilessia e convulsioni, infiammazioni, dolori, ansia, morbo di Crohn, Sclerosi Multipla, disintossicazione da oppiacei.
CBG -> agisce su specifici problemi e sistemi psicologici, tanto che sembra aiutare in caso di glaucoma, oltre al fatto che i primi studi (per ora su topi) dimostrano che inibisce la crescita di cellule tumorali ed è un utile antibatterico. Anche qui, gli studi sono in corso e si scoprono sempre più proprietà benefiche (antidepressivo, analgesico… ecc), tanto più che non sembra avere alcun effetto psicotropo (in parole povere, non fa “sballare”).
THCV -> ha una struttura simile al THC e ha simili proprietà psicoattive, ma produce un’ampia varietà di effetti: può aiutare a ridurre l’appetito, in caso di diabete, ansia, tremori e lesioni cerebrali associate all’Alzheimer (gli studi sono ancora in corso).
Pare poi che l’acido THCA (quindi non sottoposto al calore e non convertito in THC), dimostrano i purtroppo ancora pochi studi su questo componente, abbia impressionanti potenzialità curative per chi soffre di artrite e Lupus, sia anti-emetico, funga da neuroprotettore in caso di malattie che attaccano le cellule cerebrali e inibisca anch’esso la crescita di cellule tumorali. Per ora tutto ciò che si ha sono svariati casi di pazienti che hanno fatto sì che l’attenzione dei ricercatori si rivolgesse su quest’acido, dando il via ad una serie di studi i cui risultati giungono poco a poco.
Queste poche, si spera chiare, informazioni dovrebbero aiutare a capire un po’ la complessità della Cannabis e il perché il suo studio dovrebbe essere incentivato e favorito. Si tratta prima di tutto di una pianta con determinate proprietà; etichettarla come “droga” malefica ci cristallizza in una bolla che ci preclude i suoi numerosi e ancora in parte sconosciuti benefici.
Fonti:
https://www.leafly.com/news/cannabis-101/what-is-thca-and-what-are-the-benefits-of-this-cannabinoid
https://www.leafly.com/news/author/nick-jikomes